Candida albicans – Epidemia silenziosa del XX secolo

 

La stanchezza, la sindrome da fatica cronica, il cattivo funzionamento intestinale e il deficit dell’attenzione sono solo alcuni dei sintomi che si riscontrano nella infezione da Candida albicans. La Candida albicans è un fungo saprofita appartenente alla famiglia dei saccaromiceti. In condizioni di normalità si trova nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale, nella pelle, in organi genitali e nelle mucose di persone sane. La candida, in condizioni fisiologiche interviene in alcuni processi metabolici, biologici e nella digestione degli zuccheri mediante un processo di fermentazione.

L’infezione da Candida albicans è stata definita “l’epidemia silenziosa” del XX° secolo, proprio perché non dà, all’esordio della infezione, una sintomatologia importante. Le forme conosciute, più comuni, sono le infezioni agli organi genitali e alla mucosa orale, ma si rilevano segni anche in tutte le zone poco areate del corpo, come il solco sotto mammario, le ascelle, le pieghe interdigitali. Esistono inoltre gravi forme sistemiche.Covo del fungo è l’intestino, adatto alla sua proliferazione perché ambiente umido e tendenzialmente acido. I problemi insorgono soprattutto nelle persone con difficoltoso transito intestinale. L’alimentazione ricca di cibi acidi e amidi, inadeguata come apporto di fibre, sali minerali, frutta e verdura, favorisce una maggiore permanenza del cibo all’interno dell’intestino. La candida si nutre di zuccheri, quindi in questo tipo di infezione si ha una spiccata preferenza per dolci, amidi, si è invogliati a bere bevande gasate e dolcificate, caffè.

La sintomatologia si fa più importante nei casi di: immunodeficienza, riduzione della flora batterica intestinale fisiologica per uso di antibiotici, contaminazione del cibo da pesticidi, cortisonici, terapie immunosoppressive, malattie prolungate che debilitano l’organismo, tutte le forme di stress, mancanza di attività motoria; presenza di metalli tossici nell’organismo, come il mercurio nelle amalgame dentarie; in condizioni di abuso di sostanze alcoliche e fumo. Le ife fungine si diffondono molto rapidamente, penetrano l’interstizio cellulare ed invadono organi e tessuti, in breve tempo. Una corretta alimentazione ricca di cibi alcalini come frutta e verdura, un abbigliamento comodo, una rigorosa igiene intima, la rimozione di amalgami dentarie, un uso regolare di probiotici, un consumo adeguato di agrumi sono alcune delle indicazioni per debellare l’infezione.

Sintomi • irritabilità; • alterazione dell’umore; • affaticamento cronico; • forme di alterazione dell’umore con sindrome ansioso depressiva; • disturbi intestinali con stipsi, diarrea o alvo alternante; • inappetenza; • malattie infiammatorie in generale ed intestinali; • meteorismo e gonfiori addominali; • eruzioni cutanee (non solo fungine, ma anche di tipo eczematoso) e/o vescicoloso purulento; ascessi; • disturbi alla deglutizione; • patologie allergiche; • sindromi asmatiformi; • malattie bronchiali e respiratorie; • candidosi genitali ed in altri distretti corporei.

Il pH delle urine oscilla normalmente tra 4,8 ed 8,4, in relazione alla dieta ed alla salute dell’organismo. Benessere, buon umore, forza fisica sono strettamente correlati ad un valore di pH urinario compreso tra 7 e 7,5. Con questo pH i ceppi fungini, nel corpo, sono numericamente nella norma. Questi valori sono congrui per persone in apparente benessere poiché un elevato pH delle urine (alcalinità) può essere dovuto anche a vomito, infezioni del tratto urinario (Proteus ), insufficienza renale, alcune terapie diuretiche, acidosi tubulare renale, lavande gastriche e malattie respiratorie caratterizzate da iperventilazione ed eccessiva eliminazione di CO2. Un ridotto pH delle urine (acidità) può essere dovuto a diabete mal controllato (chetoacidosi diabetica), diarrea, disidratazione severa, enfisema, malattie respiratorie con insufficiente eliminazione di anidride carbonica, digiuno particolarmente prolungato .

Cosa fare • adottare corrette norme di alimentazione, • associare correttamente gli alimenti, • ingerire alimenti prevalentemente alcalini, • evitare gli zuccheri e gli amidi lavorati, • evitare tutti i tipi di carni e derivati poiché richiedono un processo digestivo complesso, producono sostanze di scarto acide, depauperano l’organismo di sali minerali, • eliminare tutti gli alimenti che contengono lieviti. • Fare ogni giorno una buona attività sportiva • Nutrire buoni pensieri

Una alimentazione alcalina favorisce il benessere psico – fisico .